Adriano Spatola

 

 

                   La composizione del testo

 

 

1

 

un aggettivo la respirazione la finestra aperta

l’esatta dimensione dell’innesto nel fruscio della pagina

oppure guarda come il testo si serve  del corpo

guarda come l’opera è cosmica e biologica e logica

nelle voci notturne nelle aurorali esplosioni

nel gracidare graffiare piallare od accendere

qui sotto il cielo pastoso che impiastra le dita

parole che parlano

 

 

2

 

si rivolge alla notte le grida di rallentare

dalla finestra o esistenza è il cerchio è lo spazio

è ritmico altalenare arpione che sfiora le labbra

gesti di bronzo camera oscura segno lasciato dall’acqua

incorniciata gelida faccia ipocrita polvere ipnosi

guarda ma guarda come la negazione modifica il testo

con parole possibili con parole impossibili

 

 

3

 

ma il testo è un oggetto vivente fornito di chiavi

la cruda resezione il suo effetto l’incredibile osmosi

è questo il momento che aspetti comincia a tagliare

guarda come si tende e si gonfia sta per scoppiare

è l’immatura anaconda si morde la coda strisciando

odore della palude odore coniato da fiato di fango

un libro un quaderno una penna un desiderio indolore

senza parole

 

 

4

 

e stancamente ora prende coscienza dei propri propositi

non è difficile fare prove diverse ricerche diverse

improbabili preparativi per un viaggio ormai certo

anche tu lasciati rendere sterile non spalancare la porta

intrattabile eczema la carne stellata le macerie il macello

nel testo tutto si accumula tutto si scioglie in vapore

ricordati è tardi ricordati è ora di andare di salutare

con poche precise innocue parole

 

 

5

 

dopo  le prime battute la materia diventa insensibile

o sensibile incerta privata rischiosa privilegiata declinazione

in termini di organiche funzioni e disfunzioni

oppure in termini di slabbrate sgraziate monodiche alternative

guarda a questo punto come il testo comincia a perdere i colpi

la colpa è del rifiuto tu parti dallo stesso rifiuto di prima

ma accetterai qualsiasi altro incarico ti venga affidato

che non abbia bisogno di parole

 

 

6

 

è incoerente è indeterminato la sua malattia non ha scopo

adesso che siamo nel testo gli infissi sembrano cedere

un sostantivo è un accesso di tosse il principio dell’isteria

la volgare dilatazione la trancia sanguinolenta

senza falconi senza promesse senza corni da caccia senza catarsi

il bosco è pieno di fragili docili stupide vittime

il bosco è pieno d’amore e come odia l’amore

questa parola

 

 

7

 

fra poco nel testo avrà inizio la parte finale

catalogo di manierismi e di stupri canzone e narcosi

sul calendario segnare con la matita la data della consegna

un verbo è il parassita il narciso la rabbia sottocutanea

ma guarda come la macchina mastica e schiuma e riscalda

la musica sale la mano corregge la luce si abbassa

più bassa la testa allarga le braccia non chiudere gli occhi

cancella quella parola

 

 

       da “Diversi accorgimenti”, Geiger, Torino 1975

 copyright Riccardo Spatola e Biancamaria Bonazzi Spatola

 

 

 

 

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