Adriano Spatola

Adriano Spatola (1941-1988), un vero personaggio per la grande mole, il vitalismo, il carattere irruento, la creatività, le doti di maieuta, è stato una delle figure di maggior rilievo nella cultura letteraria italiana della seconda parte del Novecento. La sua opera poetica e l'elaborazione del suo progetto di poesia "totale", lo portarono ad inserirsi con autorevolezza nelle vicende delle avanguardie novecentesche, a ripensare a certi assunti del surrealismo e del dadaismo, a partecipare giovanissimo al Gruppo '63, giungendo infine alla concezione della poesia come fatto artistico "visivo" , "gestuale", "fonetico" oltre che letterario. La sua opera complessiva e i suoi interventi su riviste di punta come "Il Verri" e "Nuova Corrente" e sulle riviste da lui fondate - "Bab Ilu" (1962) - o cofondate - "Malebolge" (1964 - 1966), " Tam Tam" (1971 - 1988) - o condirette - "Il Cervo Volante" , inizio Anni Ottanta, con Tommaso Cascella - costituirono un punto di riferimento per le nuove generazioni di poeti dagli Anni Sessanta a tutti gli Anni Ottanta. È stato inoltre attivissimo tramite fra le esperienze italiane e quelle internazionali. Le sue numerose apparizioni, sia in Italia che all'estero, in tre continenti ( Europa, Nordamerica e Australia), come poeta "sonoro/gestuale", portavano ad una dimensione ludica e spettacolare. Infatti egli fu al contempo poeta "lineare" e "sonoro" e "visuale". Riguardo alla dimensione sonora, egli ha pure diretto per un decennio la rivista su cassette "Baobab, informazioni fonetiche - il dolce stil suono" (pubblicata a partire dagli Anni Settanta a Reggio Emilia dalle Edizioni Elytra di Ivano Burani) ed è pure presente in dischi e cassette sia in Italia che all'estero. Come poeta visuale o "concreto", egli appartiene non tanto al concretismo classico, tipo quello di Eugen Gomringer o del gruppo brasiliano "Noigandres", quanto a quello di Franz Mon dei "Testi-superficie", un modo di comporre tramite frammentazione o sgualcimento d'una pagina di giornale o di rotocalco, per cui il testo scritto viene ricombinato in nuove forme. Così nascono gli "Zeroglifici" ove la parola è distrutta, ne rimane solo lo sfacelo grafico. Se per Franz Mon contava l'indagine sui pieni e vuoti grafici e sul diverso significato che questi assumevano nel nuovo contesto, a Spatola interessava la distruzione semantica per una liberazione del linguaggio, secondo un programma che era stato una ipotesi dei poeti russi Krucenych e Chlebnikov nel 1913. Così pure come poeta sonoro, non era tanto la parola che veniva 'eseguita' fonicamente, quanto la presenza fisica, la gestualità dell'autore-attore, a contare. Nella sua poesia lineare, che forse è il momento più alto del suo operare, questo 'cupio dissolvi' apparentemente si ricomponeva nelle sequenze dei versi, ma tramite una continua imperterrita opposizione e contrasto, tendenti ad annichilire i singoli valori semantici, parola per parola, una dopo l'altra. La fitta successione di opposizioni verbali annullava il senso comune, rimaneva la forma, splendida forma del disincanto.

Adriano Spatola è nato il 4 maggio 1941 a Sapjane, allora in Italia e ora in Slovenia, ed è deceduto il 23 novembre 1988 a S. Ilario d'Enza (Parma). Pubblicazioni: "Le pietre e gli dei", poesia, Tamari, Bologna 1961 "L'Oblò", romanzo, Feltrinelli, Milano 1964 "Poesia da montare", Sanpietro, Bologna 1965 "L'ebreo negro", poesia, Scheiwiller, Milano 1966 "Zeroglifico", poema a frammenti, Sampietro, Bologna 1966 "Verso la poesia totale", saggio, Rumma, Salerno 1969 e nuova edizione ampliata, Paravia, Torino 1978. "Majakovskiiiiiiij" , poesia, Geiger, Torino 1971 "Diversi accorgimenti", poesie, Geiger, Torino 1975 "Algoritmo" , poesia visuale, Geiger, Torino 1976 "Various Devices", raccolta antologica di sue poesie a cura di Paul Vangelisti, Los Angeles 1977 "La composizione del testo", Cooperativa Scrittori, Roma 1978 "La piegatura del foglio", Guida, Napoli 1983 "La definizione del prezzo", "Tam Tam", Martello, Modena/Milano 1990 Col fratello Maurizio, ha curato la serie di antologie 'iper-sperimentali' "Geiger", iniziata nel 1967 e proseguita fino al 1982, per un totale di nove numeri. Nel 1996, per la cura di Maurizio Spatola, Arrigo Lora-Totino e Franco Beltrametti, è uscito un decimo numero di "Geiger", omaggio alla sua memoria.



 

da "Geiger 10 for A.S.", tavola di Bernard Heidsieck e Françoise Janicot



 

MAURIZIO SPATOLA                       Il gioco della poesia


AA VV                                   Testimonianze fotografiche

Nel 1968 ha fondato con i fratelli Maurizio e Tiziano le Edizioni Geiger, dedicate esclusivamente alla pubblicazione di testi poetici e artistici sperimentali. Nel loro ambito Adriano da' vita nel 1971, con Giulia Niccolai, alla rivista letteraria "Tam Tam", che è stata fino alla sua morte, la fucina di centinaia di autori sperimentali e, a fianco della rivista, a una nutrita serie di libretti dedicati ciascuno ad un singolo autore. E' in questa attività editoriale che Adriano Spatola ha esplicato le sue qualità maiueutiche, indicando a centinaia di giovani autori la via della continua ricerca poetica: era questo il senso del suo lavoro di editore, lontano da ogni tentazione commerciale o di protagonismo.




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