Adriano Spatola
“Majakovskiiiiiiij”
per Julien & Giulia
(exordium)
questa
estrema dissoluzione sistematicamente portata
ai limiti
della violenza e fino alle terre del fuoco
fino
all’eccitazione stagnante nel rendimento del ritmo
alle catastrofi
degli organismi in circostanze casuali
nelle cittŕ
fagocitate nei corpi incrostati di sale
sotto la luna
ecchimotica che rotola sopra il biliardo
(narratio)
con un po’ di
fervore ma ancora variabile per confermare
il tutto per
confermare che lei ama con insistenza
che vegeta
ramificata nel vuoto pneumatico del suo racconto
la prognosi
tattile l’eccezionale stupefacente chiarezza
la domestica
peste la febbre in espansione nell’universo
con un po’ di
fervore ma sempre variabile per confermare
il tutto per
confermare che lei ama con insistenza
(partitio)
ogni singola
parola č adesso una tempesta di gesti
un riflesso
delle sue ribellioni o la piacevole ombra
dell’albero
che messo in moto si libera dai coleotteri
il palmipede
ossuto lo stimolo ligneo che s’agita negli strumenti
per
l’apertura per l’enfasi in certi momenti della giornata
alle spalle
degli animali braccati nello spettacolo esploso
degli animali
braccati che scivolano nella materia
(probatio)
un riflesso
delle sue ribellioni la piacevole ombra
che vegeta
ramificata nel vuoto pneumatico del suo racconto
l’eccitazione
stagnante nel rendimento del ritmo
che vegeta
ramificato nel vuoto pneumatico del suo racconto
con un po’ di
fervore ma il tutto variabile per confermare
al palmipede
ossuto lo stimolo ligneo che l’agita negli strumenti
(repetitio)
mancano
ancora nella composizione le digitali memorie
i presupposti
marini i parziali giardini i liquidi impulsi
le catastrofi
degli organismi in sospensione nell’universo
i cavalli
castrati che perdono tempo nelle profonde caverne
sotto la luna
ecchimotica che rotola sopra il biliardo
alle spalle
degli animali braccati nello spettacolo esploso
degli animali
braccati che scivolano cauti nella materia
(peroratio)
ogni singola
parola č stata una tempesta di gesti
l’albero che
messo in moto si č strappato di dosso le foglie
la foglia che
messa in moto si č strappata di dosso le dita
il dito che
messo in moto si č strappato di dosso i cavalli
il cavallo
che messo in moto si č strappato di dosso le unghie
ah la
prognosi tattile ah la domestica peste
con un po’ di
fervore ma il tutto invariabile per confermare
il tutto per
confermare che lei ama con insistenza
da
“Majakovskiiiiiiij” , Geiger, Torino 1971
copyright
Riccardo Spatola e Biancamaria Bonazzi Spatola