Con Salvatore Salamone e Franco Spena, Michele Lambo costituisce il nucleo storico che viene oggi definito il gruppo di Caltanissetta (oggi arricchito dalle presenze di Calogero Barba, Lillo Giuliana, Giuseppina Riggi e Agostino Tulumello), passando dalle esperienze editoriali degli anni settanta/ottanta con le riviste il foglio d’arte e Cartagini alla duratura attività del magazzino di immagini e parole Marcel Duchamp. L’attività artistica personale dell’artista si caratterizza a cicli: Poesia Postale (poesia fragile, poesia urgente, poesia espresso, etc.) L’araba poesia, poesia metropolitana (sperimentazioni audiovisive), repetita iuvant (seriazione di scritture fotografiche). Dal 1993 è entrata a far parte dominante della sua ricerca la materia con le materoscritture che sposta la sua produzione sul piano di una oggettività forte attraverso l’utilizzo di caratteri tipografici in legno e in piombo. Non trascura recentemente l’attenzione per la tecnoscrittura (scrittura in video) con la realizzazione di video e video-istallazioni tra i quali “Liber”, tratto dall’omonimo libro d’artista di Eugenio Miccini, proiettato in occasione della mostra antologica a Mantova del grande poeta visivo scomparso nel 2007. Michele Lambo ha curato mostre e pubblicazioni d’arte ed è presente con sue opere in numerosi musei d’arte contemporanea.