Intervista a Gianamleto Feraboli Sergio Grossi Renato Rozzi


GF Abbiamo fatto la fame assieme. Fofi aveva 21 anni.

L Fofi?

GF Il soprannome gli era stato dato dalla madre che chiamava Fili il cane l'altro figlio lo chiamava Turi. Lo infastidiva che la madre avesse pensato per lui un soprannome del genere ma non gli dispiaceva che lo si chiamasse così. Come dicevo era il periodo dell'immediato dopoguerra della rottura di Fofi con la madre e di quella mia col padre. Fofi dormiva in un magazzino sotto la Galleria del Corso datomi dal nonno (sopra avevamo una esposizione di mobili). Non aveva più casa avendo litigato con la madre. L'ho in mente seduto a un tavolone: disegnava in senso circolare continuando finchè tutto il foglio era nero o l'immagine era ripetuta mille volte. Era ossessivo. Era molto colto. Scriveva poesie non erano ancora poesie visive e prosa disegnava. Per molto tempo ha coltivato sia la poesia sia la pittura . A Cremona era inserito in un ambiente contestatore di gente sensa un ghel e senza nessuna visibilità.

RR Eravamo un gruppo di amici che avevano tutti in qualche modo problemi con la famiglia. Avevamo tutti dei guai oltre alla miseria: nel '46 non c'era lavoro per i giovani dovendo prima trovare occupazione i reduci. Non avevamo ambizione di formare un gruppo artistico. Se dopo il fascismo a Cremona si fosse voluto creare qualcosa di nuovo si sarebbe stati ignorati non solo dai vecchi ma anche dai colti. Fofi lo è ancora adesso in questo ambiente. Aveva una cultura grande libera aveva i libri. È ricordato dagli amici coi quali era a pari nel crescere. Non è noto a Cremona. L'unico di noi che è diventato famoso è Montaldi con libri come Autobiografia della leggera (Einaudi) e Milano Corea (Feltrinelli). Questo gruppo contestatore era molto avanti aveva fatto un salto enorme. Ma nessuno ci aveva insegnato niente. Fofi ha imparato tutto da solo. Ci siamo fatti da noi contro e avanti. Contro perché eravamo avanti. La città non ci ha riconosciuti né noi lo cercavamo né lo cerchiamo ora. Il nostro gruppo è nato contro ed è restato così. Abbiamo fondato un Cineclub vedevamo tutti i russi nel '46. Ci siamo 'sciolti' dopo il '50: ognuno di noi ha preso una sua strada. Fofi è partito per l'India Sergio per l'America Gianamleto ha lavorato per vent'anni in Germania come pittore e restauratore di affreschi io sono stato professore universitario in varie città italiane… Del nostro gruppo facevano parte gente di sinistra e fascisti. Per noi non contava più questa distinzione. Dovevamo distinguerci dai comunisti dal rigorismo comunista. Eravamo fanatici disorganizzati. C'era un elemento fideistico un elemento di ripudio dell'ambiente cremonese agricolo dominato dai grandi proprietari terrieri. Detto questo devo fare un passo indietro e parlare nuovamente dell'ambiente familiare. Il gruppo come ho già detto aveva dietro famiglie disastrate. Quella di Fofi era esemplare. Al nostro interno c'erano molte differenze. In comune avevamo i problemi con la famiglia e verso la società. Erano crollate insieme alle figure dei padri le credenze dei padri il fascismo. Ci sentivamo ribelli. Ci sentivamo diffidenti nei riguardi degli adulti. Sentivamo di dover scoprire tutto. Il mondo esterno ci legittimava. Non contava che qualcuno fosse stato fascista perché era uno scagato come noi. Come Fofi. Ciascuno arrancava per conto suo per crescere.

SG C'è gente che è morta senza essere cresciuta. Noi siamo cresciuti perché non abbiamo avuto l'aiuto dei genitori dei preti dei comunisti dei professori. Non volevamo nessuno sulla testa. Volevamo Baudelaire. Baudelaire era un mito per Fofi. E la sua famiglia: il papà era un grande proprietario terriero (possedeva 4000 pertiche) finanziatore del fascismo locale. Filomussoliniano aveva dovuto trasferirsi a Como quando Cremona era stata data in mano a Farinacci. Vendute le terre era diventato con l'appoggio del regime un grande commerciante di petrolio. Fofi da ragazzo viveva nella ricchezza. Viveva a Como in una villa con parco popolato di animali esotici (lui era un cacciatore ma amava teneramente gli animali). Poi la guerra la miseria. Aveva dietro una famiglia che era stata ricchissima e fino ai diciotto anni aveva goduto di questa ricchezza. Era diverso da chi era sempre stato povero.

GF Io ho vissuto con lui questo periodo di miseria.

SG A un certo punto nella miseria della guerra la madre lo mandò a studiare ragioneria. Per tutti esisteva ragioneria non per il ragioniere Pasotelli.

GF Aveva fatto il ginnasio.

RR Era portato per le lingue le imparava subito. Ne gustava il suono.

L La madre com'era?

RR La madre era una bellissima donna. Sembrava una creola: molto mora formosa esibizionista eccessiva in tutto. Una donna della Belle Epoque con le piume di struzzo i cappelli enormi. Aveva studiato canto ( Fofi diceva di essere stato rovinato dal punto di vista musicale da lei). Non aveva alcun senso pratico. Quando arrivavano i soldi del marito si mangiava caviale e salmone e poi più niente non si mangiava più niente. Del tutto determinante dal punto affettivo: il padre aveva abbandonato la famiglia. Fofi aveva visto spezzarsi il rapporto tra padre e madre e ne era rimasto profondamente scosso.

RR Anch'io avevo i miei problemi in famiglia e dovevo confrontarmi col risentimento. Ero 'malato' e 'cattivo'. Fofi mi ha aiutato perché aveva la capacità di capire gli altri. Mi ha messo in mano I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Tenga conto che lui aveva un Dimitri in Turi suo fratello. Mi considerava e per me è stato molto educativo Alioscia. Mi diceva: Te credet mia che Alioscia sia innucent… Alioscia è molto ambiguo …sei Alioscia ma non sei ingannevole come lui. Lui era Ivan. Ecco come capiva il suo dramma familiare. Non aveva risentimenti profondi. Era molto acuto ma non l'ho mai sentito incrudelire contro qualcuno. Manteneva i rapporti col padre che da vecchio mi parlava con affetto di lui ma era un violento un egoista.

SG Fofi non era vendicativo. Ha saputo umanizzare tutto quello che ha toccato.

RR Lei dovrebbe sentirlo nella sua poesia. Io non l'ho capita subito. Mi metteva in imbarazzo: era un grido non di protesta ma di dolore. Fofi ha risolto la sua disperazione artisticamente. Non è una idealizzazione la mia. Forse però ha lasciato il segno il fascino che esercitava sulle donne. Con lo stesso impeto con cui si innamorava si disamorava. Abbandonava. Gli piacevano le donne formose. Come la madre… Legga i Karamazov…

L La sua passione per il teatro?

SG Come è nata questa sua passione? Era in potenza un attore. La sua poesia matura è soprattutto il piacere fonico della parola e il piacere di rappresentarla . A metterlo in contatto nel dopoguerra con l'ambiente teatrale è stata la sua prima fidanzata: faceva parte di un gruppo amatoriale di Cremona. All'interno del gruppo di appassionati alcuni avevano fatto scuole teatrali a Roma ad esempio. Il regista fondatore della Filodrammatica si proponeva in contestazione col teatro professionale un teatro moderno e rappresentava autori come Eliot o Pirandello. Era amico di Paolo Grassi. Suo tramite la Filodrammatica era in contatto col gruppo che avrebbe dato vita al Piccolo Teatro. Ha avuto sicuramente influenza su Fofi la lirica della madre. La lirica è enfasi …
A proposito: Fofi non è sepolto a Cremona accanto alla madre. Lei era una Lao-Shore ed è sepolta nella cappella di famiglia. Come Fofi era un Pasotelli i Lao-Shore hanno fatto opposizione. È sepolto in una tomba a sè stante.

 
<prec.>